Analisi armonica di “Time Remembered” (Bill Evans, parte seconda)

0
627
Bill Evans - "Waltz For Debby" (from the homonimous 1961 album) - Bridge of the 1st chorus (mm.33-36). Source Made with Musescore 2.0 (test version). I transcribed it myself. Date 2012-08-12 Author Fauban - Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 License.
Nella prima parte ho elencato le scale ed i Modi più “ingoing” da suonare sugli accordi del brano nel corso della improvvisazione.
Nella seconda parte elencherò le scale ed  i Modi più “outgoing” adoperabili sugli stessi accordi.

Eseguo l’analisi armonica indicando prima il Modo e poi la scala appropriata per l’accordo.
B-9:
Modo B dorian –  scala D lydian aumentata, D lydian diminuita tono semitono.
Modo B Aeolian – scala G lydian.
Modo B Phrygian scala C lydian.
             E’ possibile convertire in B-7b5 con utilizzo della scala F lydian.

 

Applicando il concetto analogico del trasporto è possibile trattare gli altri modi Dorian presenti nel brano alla stessa maniera del B Dorian.
Cmaj(#11): modo C lydian – scala C lydian aumentata, C lydian diminuita tono semitono.

Con identico trasporto analogico possono essere trattati gli altri modi lydian.

Il gusto musicale ci guiderà nel trattare o non trattare un Modo.

Articolo precedenteContrasti ed affinità in due compositori danesi: Rasmussen e Glerup
Articolo successivoVoci ritmate dal deserto del Sahara
GIUSEPPE PERNA, pianista ed insegnante di Armonia Tonale e Modale, è un musicista che propone un modello di improvvisazione totale, che combina il classicismo e il jazz modale d‘avanguardia. La poetica musicale e melodica di Giuseppe Perna è per sua definizione “un tentativo di immersione in sé stessi, per essere in grado di toccare la bellezza” . Nell’arte di G.P. si coglie anche il suo scetticismo sulla società contemporanea, è la musica del fermarsi in tempo, materializzazione nel suono di un vuoto sorprendente, dove l’azione ritmica e melodica spesso è rallentata volutamente per indurre alla riflessione. L’improvvisazione modale libera dal prevedibile e spinge verso l’ignoto di una performance dove l’orchestrazione tipica proposta dalla modernità ufficiale si indebolisce per l’oscuramento dell’ elemento musicale di gravitazione tonale.