Centri Tonali (3° parte)

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Banqueter and musician, detail. Tondo from an Attic red-figure cup, ca. 490 BC. Found in Vulci. Viited Beazley, Attic Red-figured Vase-Painters (1963), 355, 45. Allikas/Fotograaf Jastrow (2006) Public domain
  “CENTRI TONALI” NELLA ARMONIA CROMATICA
Come già detto il termine “centro tonale” è una definizione concettuale generica, e visto che esso assume funzione diversa nella armonia tonale, nella armonia modale e nella armonia cromatica, anche la sua denominazione è diversa.
Nella armonia cromatica il “centro tonale” viene definito più esattamente con il termine: “ANCORA TONALE”.
Il concetto di “ancora tonale” implica che la tonalità sia flessibile ed in continuo flusso seguendo l’evoluzione della linea melodica. Durante l’evoluzione di una linea melodica possono essere stabiliti dei punti di tonalità temporanei la cui definizione può scaturire da alcune note i sequenza che identificano una scala diatonica oppure dalla presenza consecutiva di note che identificano un accordo. L’ “ancora tonale” è quindi un’isola di lirismo diatonico inserita in un conteso cromatico.
La Tonalità nell’ambito cromatico non è necessariamente centrata su una sola tonica centrale come nella armonia tonale o su un modo prevalente come nella armonia modale, essa cambia i centri tonali a volontà, ogni nota della scala cromatica può assumere il ruolo di centro tonale con pari dignità rispetto alla tonica che precede. Tutto questo movimento armonico ha più potenza tonale degli insignificanti assortimenti di note che vengono proposti ed ascoltati di routine. La tonalità è evanescente, ma è lì, non è nella forma di una tonalità che domina il tutto, inoltre queste “ancore tonali” non hanno la necessità di risolvere.
Vi propongo l’ascolto di un mio brano a cui ho dato il nome “Kyrie” ove il cromatismo non è eccessivamente spinto, è evidente la presenza di una ancora tonale che si esprime attraverso una linea melodica che si ripete mentre l’armonia gira intorno ad essa in maniera libera, eterea. 
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GIUSEPPE PERNA, pianista ed insegnante di Armonia Tonale e Modale, è un musicista che propone un modello di improvvisazione totale, che combina il classicismo e il jazz modale d‘avanguardia. La poetica musicale e melodica di Giuseppe Perna è per sua definizione “un tentativo di immersione in sé stessi, per essere in grado di toccare la bellezza” . Nell’arte di G.P. si coglie anche il suo scetticismo sulla società contemporanea, è la musica del fermarsi in tempo, materializzazione nel suono di un vuoto sorprendente, dove l’azione ritmica e melodica spesso è rallentata volutamente per indurre alla riflessione. L’improvvisazione modale libera dal prevedibile e spinge verso l’ignoto di una performance dove l’orchestrazione tipica proposta dalla modernità ufficiale si indebolisce per l’oscuramento dell’ elemento musicale di gravitazione tonale.