Peteris Vasks: Flute Concerto

0
331

 
 
 
Flute Concerto proves that Vasks not only is one of the most prominent figures in the field of choral music, but also in the other classical segments (from instrumental concerts to chamber music and so on). You discover a composer who definitely has an advantage (a gift) compared to his colleagues in terms of inventive: perhaps in this collection the “spiritual” interest of symphonic/minimalistic compositions seems distant, but the gain is to be close to a sense of accomplished forms that, in some ways, is surprising

 

La Naxos sistema in una raccolta gran parte della produzione musicale flautistica del compositore Vasks, raccogliendo un paio di composizioni incise in maniera sporadica tempo addietro e due composizioni più recenti che comunque non subiscono modificazioni stilistiche per effetto del tempo. Romantico di base, Vasks non è però assolutamente un compositore retorico, anzi la sua musica presenta pochi caratteri di debolezza, dimostrando in linea generale sempre di esprimere una propria idea musicale ben precisa*, che ben si cala nell’interpretazione delle evidenze del compositore lettone; questo succede anche in questa compilazione: il Concerto per flauto dedicato a Michael Faust (e da lui suonato) prende realmente quota dopo un primo movimento interlocutorio, grazie alle astratte combinazioni sonore esibite in tutta la scala musicale e timbrica e all’intervento deciso nel terzo movimento dell’orchestra che aderisce alla tipica conformazione degli archi appresa da Shostakovich. Coinvolgente anche la Sonata per flauto alto, Flute Sonata, anch’essa in tre movimenti che oscillano in territori sperduti della coscienza, mentre in “Landscape with birds” più esplicita è quella relazione tra umanità e natura segnalata nelle note di copertina. Si dice, a ben ragione, che la creatività di un compositore o musicista si manifesti in molti modi: Vasks dimostra non solo di essere una delle figure più rappresentative nel campo della choral music, ma, man mano che allarghiamo il campo d’ascolto al resto dei comparti classici (dalla concertistica alla cameralità, etc.) scopriamo di essere di fronte ad un compositore che ha sicuramente un vantaggio (dono) rispetto ai suoi colleghi in termini di inventiva; forse in questa raccolta sembra distante dall’interesse “spirituale” di chi lo ha ascoltato nelle sue prove sinfoniche o con inserti minimalistici ma la contropartita è quella di essere vicini ad un senso del compiuto delle forme che per certi versi sorprende.
Nota:
* per una disamina più articolata delle caratterizzazioni dell’artista puoi leggere anche questo mio articolo.
Articolo precedenteToshio Hosokawa e il suo Guitar Concerto
Articolo successivoCarla Bley: nel passato e nei tempi del Trios
Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.