Analisi armonica del brano modale Actual Proof di Herbie Hancock

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Das Zelt-Musik-Festival 2017 in Freiburg im Breisgau - Source Own work Author Ice Boy Tell - Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license.
Non a caso ho scelto questo  brano per l’analisi armonica, il motivo sta nel fatto che si tratta di un brano modale e quindi l’analisi armonica che ne deriva è anch’essa modale.
Si tratta di un brano che esprime bene alcune regole della composizione modale e che costituisce un “modello” per le nostre composizioni.
Ritengo assolutamente inutile eseguire il brano così come è stato concepito dall’Autore, come ritengo inutile eseguire la linea melodica dell’Autore. L’analisi armonica modale permette al musicista di creare una personale atmosfera ed una personale linea melodica, meglio se improvvisate.
Ho preso  la  sequenza accordale  dallo spartito presente sul “The New Real Book – Vol. 3 “.
Ho intenzionalmente modificato la sequenza accordale nel senso che l’ho semplificata eliminando accordi di passaggio che non influenzano affatto il concetto armonico/modale del brano. Ho anche modificato la durata di alcune misure, anche esse non influenzano il concetto armonico/modale del brano. Ad esempio se il Modo “x” dura 1 misura ed il Modo “y” dura 3 misure, non cambia nulla se entrambi i Modi durano 2 misure ciascuno ai fini della analisi armonica modale che è l’oggetto di questo articolo.
La sequenza accordale da spartito semplificata  è la seguente:
Cm7  –  Gb ma7(+11)/Bb  –  A13 SUS  –  Ebm7(b5)   –   Ama9  –  Ebma7(+11)/D  –  F7  –
I Modi che ne derivano con le modifiche da me apportate generano la seguente sequenza modale:
/ C dorian  /  C dorian  /  Bb aeolian  /  Bb aeolian  /  A mixolydian  /  A mixolydian  /  Eb locrian  /
Eb locrian  /  A Lydian  /  A Lydian  /  D phrygian   /  D phrygian   /  F mixolydian  /  F mixolydian  /
1)      ORIGINE DEL MODO

 

               La scala modale da cui origina il Modo C dorian è Eb lydian.

 

               La scala modale da cui origina il Modo Bb aeolian è Gb lydian.

 

               La scala modale da cui origina il Modo A mixolydian è G lydian.

 

               La scala modale da cui origina il Modo Eb locrian è A lydian.

 

               La scala modale da cui origina il Modo A lydian è A lydian.

 

               La scala modale da cui origina il Modo D phrygian è Eb lydian.

 

               La scala modale da cui origina il Modo F mixolydian è Eb lydian.
 

 

2)      RITMO ARMONICO

 

È la velocità con cui si realizzano i cambi di Modo.
In  questo caso ci troviamo di fronte ad un ritmo armonico veloce perché i Modo si susseguono abbastanza rapidamente, infatti non son presenti aree ove un Modo abbia una durata prolungata del tipo di quattro o più misure. La presenza di un ritmo armonico veloce ci fa capire che non ci troviamo di fronte ad un brano “tranquillo”; la nostra interpretazione sarà quindi connotata da un senso di inquietudine.

 

3)      ANALISI TENSIVO/DISTENSIVA
La gerarchia  tensiva dei Modi procedendo dal meno tensivo al più tensivo è la seguente:
Lydian – Ionian – Mixolydian – Dorian – Aeolian – Phrygian – Locrian.
Su questa base espongo l’andamento tensivo-distensivo della sequenza modale in esame.
Il brano comincia con il Modo dorian che possiede una tensione media, prosegue con il Modo aeolian che possiede una tensione medio/alta, prosegue con un riduzione della tensione dovuta alla comparsa del Modo mixolydian, prosegue con un netto aumento della tensione dovuto al Modo Locrian, segue un netto abbassamento della tensione dovuto al Modo Lydian, prosegue con un aumento della tensione abbastanza significativo dovuto al Modo phrygian, prosegue con un successivo abbassamento della tensione  dovuta al Modo mixolydian con cui si conclude il chorus unico da cui è formato il brano.
Il movimento tensivo più importante  si trova al centro del brano ed è dovuto al passaggio dal Modo con tensione più elevata presente nel brano:  Eb locrian,  al Modo con tensione meno elevata:  A lydian. E’ in questo punto che il musicista deve creare la maggiore intensità emotiva.

 

E’ degna di nota la “falsa cadenza” A lydian – D phrygian.
Un giro cadenziale completo prevede la cascata di quinte ad esempio D-G-C e il cambio di scala modale: D-7 (scala dorian) – GVII (scala mixolydian) – C (scala ionian). Quando abbiamo solamente le scale indicate senza la cascata di quinte ci troviamo di fronte ad una falsa cadenza: C dorian – A mixolydian – G ionian. Quando esiste la cascata di quinte ma le scale sono diverse ci troviamo anche di fronte ad una falsa cadenza: A lydian – D phrygian.
Da notare anche che il Modo Eb locrian ed il Modo successivo A lydian hanno la stessa scala di origine in comune e cioè A lydian, quindi i due Modi hanno una diversa tonica modale ma lo spelling della scala di origine è lo stesso. La presenza di note comuni ai due Modi rende il passaggio da un Modo all’altro gradevole ed orecchiabile. Lo stesso vale per i tre modi D phrygian seguito da F mixolydian e dal Modo che inizia il chorus C dorian. Questi tre Modi hanno in comune la scala di origine Eb lydian.
Ovviamente i Modi presenti nel brano possono essere, in base al gusto musicale del musicista,  “alterati” conservando la loro diatonia oppure “cromatizzati”.

 

Per maggiori dettagli:: Giuseppe Perna, Armonia Funzionale
                                                                                                 
 

 

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GIUSEPPE PERNA, pianista ed insegnante di Armonia Tonale e Modale, è un musicista che propone un modello di improvvisazione totale, che combina il classicismo e il jazz modale d‘avanguardia. La poetica musicale e melodica di Giuseppe Perna è per sua definizione “un tentativo di immersione in sé stessi, per essere in grado di toccare la bellezza” . Nell’arte di G.P. si coglie anche il suo scetticismo sulla società contemporanea, è la musica del fermarsi in tempo, materializzazione nel suono di un vuoto sorprendente, dove l’azione ritmica e melodica spesso è rallentata volutamente per indurre alla riflessione. L’improvvisazione modale libera dal prevedibile e spinge verso l’ignoto di una performance dove l’orchestrazione tipica proposta dalla modernità ufficiale si indebolisce per l’oscuramento dell’ elemento musicale di gravitazione tonale.