La musica contemporanea dell’immediato dopoguerra ha aiutato a comprendere meglio la forza di un testo. Fino a quel momento si era sempre pensato che il testo in musica fosse solo un veicolo delle emozioni e, nell’impossibilità di scoprire i dettagli della musica perché regno dei sentimenti astratti, l’unico mezzo per andare a fondo nella mente umana. Le differenze finalmente riconosciute da geni come Berio, Nono, Manzoni, Bussotti (per citare solo alcuni di quelli italiani) bastarono per mettere in crisi i consueti panorami narrativi della musica e ribaltare l’influenza che le parole o i versi in un pezzo musicale