La definizione dell’idea compositiva di Rune Glerup (1981) è qualcosa che può destare una difficile comprensione. La teoria sugli ‘oggetti musicali’ di Glerup è infatti ben lontana da significati subliminali trasferibili alla musica così come è impossibile accostarla a principi e consuetudini dei concretisti dell’elettronica. Glerup, sul punto, fu piuttosto chiaro già anni fa quando agli esordi del suo percorso compositivo sosteneva un ragionamento tecnico per giustificare il suo interesse per gli ‘oggetti musicali’; infatti, all’epoca di Dust Incapsulated, Glerup dichiarò che:
“Instead of focusing on the classic narrative in music, where you are guided through a story, I’ve been interested in exploring the spatiality of my works. You can go from A to B, but you