Sven-Åke Johansson

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2017 © def-image

Scompare un altro gigante del primo free jazz europeo. La storia ci dice che il percussionista svedese Sven-Åke Johansson ha costruito la sua popolarità in Germania come uno dei primi batteristi non convenzionali venuto alla ribalta a 24 anni grazie alla partecipazione di un paio di icone del free tedesco dei sessanta, ossia For Adolphe Sax e Machine Gun (per il Peter Brötzmann in trio e in ottetto); la sua presenza fu fondamentale per quella costellazione di musicisti, per quel bisogno di innovazioni che stimolava una collettività intera, e il suo drumming si mise a disposizione di tanti musicisti del posto, cominciando da uno dei quintetti di Manfred Schoof, passando per la Globe Unity Orchestra e finendo ai ricorrenti duetti con il pianista Alexander von Schlippenbach. Fu l’inizio di un viaggio pieno di soddisfazioni, con centinaia di incontri e di pubblicazioni discografiche che faranno emergere molte qualità differenziate: uno dei primi album di batteria free jazz in solo è il notevole Schlingerland / Dynamische Schwingungen del 1972, un bombastico tour de force con due lunghe jam che vogliono illustrare gli effetti di ‘confusione’ e ‘risonanza’ dell’agire tramite poliritmie libere; nelle esibizioni con Schlippenbach Johansson introdurrà aspetti dadaisti in antitesi con le prescrizioni dell’epoca, ricorrendo alla gestualità teatrale, alla voce sotto forma poetica o del canto, e poi userà spesso la fisarmonica o oggetti strani come i tendiscarpe per le sue performance. Virtuoso ed ironico, Johansson è stato una bella mente, poeta, artista visuale, frequentatore delle radio stazioni tedesche e uomo di cultura, con un ruolo anche nell’elettronica associata all’improvvisazione: nella collaborazione con Jan Jelinek che dà origine alla musica di puls plus puls Johansson si interrogava addirittura su una funzione animistica del batterista:
Che sia il batterista a imitare la macchina o la macchina a imitare il batterista non è più una questione di critica culturale o di teoria dell’estraniamento: l’assemblaggio ritmico sulla catena di montaggio riguarda solo una piccola parte del mondo del lavoro odierno. Più importante è la questione fondamentale animistica: il soggetto (il batterista) è contenuto nel ritmo o si perde nel ritmo? Oppure segue un assetto sperimentale che funziona come una composizione o un esperimento concettualista, che tiene conto di entrambi e li considera entrambi” (note di puls plus puls, mia traduzione dall’inglese).
Per chi avesse la forza di andare a rispolverare l’enorme quantità delle sue registrazioni c’è il suo sito, un archivio completo che documenta tutta la sua attività e poi una pagina bandcamp ricca di produzioni (da ascoltare o acquistare) che Johansson aveva da tempo preparato probabilmente come selezioni d’ascolto privilegiate, sia per l’etichetta da lui fondata, la SÅJ-Records, sia per le altre dove ha inciso tanto, un posto dove c’è una folta rappresentanza di quello che gli appartiene a livello di creatività e che meriterebbe uno spazio di analisi e studio maggiore di quello che sto dando io per il suo necrologio: il consiglio è di andare perciò a ritrovare il periodo FMP, il concerto per 12 trattori, tutti i duetti con Schlippenbach, il duo con Jelinek e scovare alcune delle sue tante ingegnose idee post-moderne, dalla Trilogie fur Windgeneratoren (il ‘suono’ di tre turbine eoliche) fino alle sperimentazioni sonore sulle affettatrici di uova (10 + 1 Egg slicer for ensemble).

RIP Sven-Åke Johansson

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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He studied music, he wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.