Chaya Czernowin: Seltene Erde & Atara

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E’ molto difficile che periodi musicali in cui si è praticata un’innovazione di prodotto o di processo possano svanire completamente nel tempo. Su queste pagine ho sempre cercato di dimostrare la possibile convivenza di stili, pratiche e approcci compositivi differenziati, che hanno continuato a vivere anche in presenza di cambiamenti nelle tecniche e nei ruoli dell’interpretazione. Pur avendo un’ottica musicale sempre in cerca di una possibile novità da trattare, nei miei scritti o recensioni non ho mai sottovalutato le plurime manifestazioni d’interesse dei compositori o dei musicisti, anche se legate a periodi non più di moda. Se prendiamo, per esempio, il settore orchestrale della musica classica ‘contemporanea’ ci accorgiamo che le formazioni del ventunesimo secolo non suonano più come quelle di 60 anni fa, gli inputs sono differenti e certe teorie si sono un pò perse per strada (penso, per esempio, ai concetti avanzati di massa o di propulsione armonica delle grandi orchestre dei pezzi di Xenakis o Grisey). Le orchestre del ventunesimo secolo fanno tesoro di almeno

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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He studied music, he wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.