Una biografia del compositore Martino Traversa (1960) era un atto dovuto. Su queste pagine ho più volte rimarcato le attività musicali di Traversa e l’impegno che da anni lo lega alla Fondazione Prometeo e al relativo festival a Parma, una curatela che è stata in grado di portare nella nostra penisola alcuni dei migliori ensembles ed interpreti di musica contemporanea (1). Martino l’ho conosciuto anche di persona, l’ho incontrato alla fine della rappresentazione del Prometeo di Luigi Nono per un veloce scambio di vedute sulla rivoluzionarietà dell’opera; poi ci siamo sentiti telefonicamente almeno un paio di volte per il contenuto di un’intervista che purtroppo non siamo riusciti a completare. Traversa è una persona intelligente, profondamente consapevole che sia necessario un percorso corretto nell’approccio e nell’ascolto della musica, e la sua è una storia particolare e vincente sul piano umano e professionale perché ha saputo raccogliere le sfide di un ragazzo siciliano che non poteva contare su competenze e relazioni strutturali nel suo paese di origine: quando il caso






