Now Music Festival 2023

0
584

Ritorna il Now Music Festival a Sovicille per il terzo anno consecutivo con la programmazione dei fratelli Bondesan e Giuseppe Sardina improntata all’indipendenza e all’affermazione del territorio. Questo non è un festival costruito a caso, come succede nella maggior parte dei casi, con ospiti di cui saggiare la rilevanza in termini di audiance; l’idea dei Bondesan e Sardina è quella di dare evidenza ad uno scenario di musica e legami affini, di dare la possibilità di sondare il lavoro di una generazione di musicisti giovanissima, che ha già in serbo idee personali su come districarsi in un particolare settore della musica che coinvolge un certo tipo di jazz, che tratta l’improvvisazione libera secondo criteri attualizzati o che fornisce elementi congrui di sperimentazione elettroacustica.
Il palinsesto di 4 giorni di musica (vedi e scarica qui il programma completo) è frutto di una direzione ben precisa: alcuni artisti italiani conosciuti nel jazz (Fabrizio Puglisi, Pasquale Mirra, Giancarlo Tossani, Luca Pissavini, Francesco Chiapperini) dalla sostanza musicale e stilistica però molto particolare e poi una pletora di giovani musicisti con età che si sistemano tutte sotto i 37/38 anni; in questo numeroso gruppo di artisti il festival fa un’ampia offerta d’ascolto, intercettando una nutrita schiera di musicisti jazz o improvvisatori che operano tra la Toscana e l’Emilia Romagna.

-I tre organizzatori del festival (fratelli Bondesan+Sardina) potranno essere apprezzati l’8 luglio con il loro progetto Music for Dance, che su queste pagine Nicola Barin ha recensito come un’elaborazione di jazz condotta su “tempo, ancestralità e ritmo”; per l’occasione del festival sarà esplorata l’interazione della musica con il suo prossimo artistico più contiguo (la danza), grazie alla partecipazione della danzatrice Isabella Giustina;
-il duo Beatrice Arrigoni-Fabrizio Carriero porterà l’esperienza di Nel Canto Presente, un’operazione di gran pregio divisa tra poetica, elettronica e valorizzazione dell’improvisazione vocale;
-la clarinettista Giulia Barba farà conoscere meglio il suo progetto Sonoro, un quartetto di giovani musicisti combinati in modo inusuale per il jazz (clarinetto, clarinetto basso, violoncello, voce) con una proposta che predilige elementi di enfasi classica;
-Stefano Grasso avrà il compito di portare i “camminatori” del festival lungo un percorso site specific con le sue percussioni;
-alcuni giovani musicisti, oriundi russi e inglesi, si produranno in performance in solo o abbinate, come nel caso del pianista Joseph Nowell (un concerto in solo mattutino) o del duo Spinnst Du?, ossia Kostantin Gukov-Anton Sconosciuto, rispettivamente chitarra, batteria più ausili di elettronica;
-sotto il profilo del settore improvvisativo elettroacustico varrà molto la pena di partecipare al concerto dei Haou Nebout, un trio formato dal percussionista Andrea Fabris, in compagnia di Riccardo Tesorini e Biagio Cavallo alle piccole consolles dell’elettronica;
-il chitarrista Nicolò Francesco Faraglia e il sopranista Cosimo Fiaschi sono i portatori del progetto inedito di Variazioni 45′, mentre il pianista Francesco Nuti suonerà con i musicisti del gruppo Informal Setting (altri validissimi giovani del jazz italiano come Fagioli, Panconesi, Verniani, Galeotti);
-finale super-interessante con il duo Perciballi-Battaglia in veste di Public Speaking, sperimentazione e improvvisazione voce e chitarra immerse nei rigurgiti dei dispositivi elettronici che ha lo scopo di dare luce ad un nuovo concetto di forma melodrammatica, un labirinto di rielaborazioni che i due artisti hanno ideato con molto acume.

Le quattro giornate possono essere vissute ancor meglio stando nella locazione del festival, ossia la Pieve di San Giovanni Battista, un edificio rustico dell’Alto Medioevo il cui scenario storico e paesaggistico circostante offre ulteriori suggestioni; inoltre la saldatura con le arti visive sarà garantita da una mostra di Marta Viviani, grafica e illustratrice che mischia i linguaggi e le tecnologie senza badare ai tempi in cui sono stati creati.

Dopo quanto detto, a Sovicille bisogna solo andarci.

Articolo precedenteFranco Degrassi: focus sulla sua musica e una conversazione
Articolo successivoSu Johannes Maria Staud
Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.