Jannik Giger: Krypta

0
789

Il processo di frammentazione e di ipertrofica diramazione degli stili, occorsa dalla seconda metà del Novecento in poi, rimane a tutt’oggi inarrestabile e pressoché irreparabile: per quanto astratto, tuttavia, uno dei pochi fils rouges a essersi consolidato nel passaggio tra i due secoli sembra essere quello della prospettiva distorta e rovesciata; il sempre più deciso perseguimento, a mezzo

Articolo precedenteClara Iannotta: Moult
Articolo successivoKeith Rowe: Absence
Critico e curatore musicale indipendente, è autore del blog Esoteros (www.esoteros.net), dove pubblica recensioni in italiano e inglese di musica “altra”– sperimentale, avanguardia, improvvisazione e classica contemporanea. E’ stato redattore di Ondarock per 10 anni. È co-fondatore e direttore artistico del progetto culturale Plunge, attivo a Milano e dedicato alla promozione delle più interessanti espressioni della musica elettronica e di ricerca contemporanea; dal 2016 Plunge è guest curator della prestigiosa rassegna di musica elettronica Inner_Spaces presso l’Auditorium San Fedele.