mtr in filosofiadi / musica teatro ricerca

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La Sala Capitolare. Complesso di San Lorenzo Maggiore - Napoli, Source Flickr: Napoli - Complesso di San Lorenzo Maggiore Author Armando Mancini, Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic license.

Cose bellissime arrivano da Napoli e dalla rassegna che Rosario Diana ha organizzato dal 4 al 7 dicembre in veste di direttore artistico e autore di teatro filosofico. Saranno coinvolti i Blow up Percussion, Rosalba Quindici, Emanuele Torquati, Michelangelo Dalisi, l’arte fotografica di Mimmo Jodice e tanto altro.

Pubblico qui di seguito il comunicato stampa che chiarisce le iniziative. In fondo troverete anche il programma completo della rassegna.

Il progetto “I Giovani e la cultura musicale/Filosofiadi” – finanziato dalla Scabec/Regione Campania e realizzato dall’Associazione Quidra/saperi umanisici e linguaggi delle arti – vuole aprire uno spazio di comunicazione e di confronto con i giovani – ma anche con un pubblico più ampio – su temi filosofici e sui diversi linguaggi musicali e performativi. Lo fa con un incontro di studio – connesso a un contest filosofico – intitolato «’Condividere la filosofia’: un dialogo con Kant» e con una rassegna teatrale e musicale: “mtr in filosofiadi/musica – teatro –ricerca”.
Queste due iniziative interconnesse si svolgeranno in parallelo a Napoli dal 4 al 7 dicembre 2023, entrambe a ingresso libero. Si comincia lunedì 4, alle ore 16, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (via Monte di Dio, 14), con una lezione di Massimo Cacciari su temi kantiani. Si prosegue poi la sera, alle 20, presso Domus Ars (via Santa Chiara, 10), con un concerto di percussioni dell’ensemble Blow up, che presenterà brani di compositori di musica contemporanea di ricerca (Christopher Cerrone, Matt McBane, Rosalba Quindici).
Le lezioni di filosofia – tenute da studiosi di diverse università italiane e del Cnr e destinate a studenti di vari licei, che parteciperanno con i loro elaborati a un concorso (le Filosofiadi, appunto) – continueranno nelle tre mattinate successive, a partire dalle 10, presso il Complesso Monumentale di San Lorenzo Maggiore (in piazza San Gaetano). Gli spettacoli, invece, andranno in scena la sera, sempre nella “Domus Ars”, alle 20.
«Con “mtr in filosofiadi” – precisa Rosario Diana, direttore artistico della rassegna serale e primo ricercatore di filosofia presso l’Ispf-Cnr – abbiamo voluto offrire l’opportunità agli studenti che partecipano al contest, ma anche e soprattutto al pubblico della città, di avere un contatto con i linguaggi dell’arte e della musica contemporanea, con le risorse tecniche ed espressive della chitarra classica (uno strumento troppo spesso noto solo per la sua funzione popolare di accompagnamento del canto) e con la possibilità sperimentale e sperimentata di fare teatro con temi filosofici».
In programma, il 5 dicembre, il concerto-spettacolo di Rosalba Quindici Dalla camera oscura, per pianoforte preparato, elettronica e immagini, dedicato all’opera fotografica di Mimmo Jodice. Al pianoforte Emanuele Torquati; alla regia del suono l’autrice stessa. Lo spettacolo sarà introdotto da Sylvain Bellenger. «Con questa mia performance intermediale – spiega Rosalba Quindici, compositrice e docente di composizione al Conservatorio di Benevento – ho voluto guidare l’ascoltatore-spettatore in un viaggio suggestivo attraverso alcuni momenti significativi dell’opera di Mimmo Jodice. Ho scelto, infatti, scatti tratti dalle raccolte Eden, La città invisibile, Transiti e altre fotografie che attestano l’impegno sociale dell’artista napoletano. Il titolo dell’opera rimarca la centralità della camera oscura, indicata da Jodice stesso come la fucina in cui l’artista agisce come un demiurgo. Insieme alle fotografie, nucleo ispiratore e generativo del progetto sono stati, perciò, i suoni/rumori prodotti da Jodice al lavoro nella sua camera oscura e da me registrati insieme a lui e a sua figlia Barbara. Li ho manipolati e musicalmente trasfigurati con l’uso dell’elettronica, che è però solo una delle due componenti della partitura. L’altra è costituita dal pianoforte (la mia personale “camera oscura” sonora), che ho opportunamente preparato, trasmutandolo timbricamente per effetto di oggetti e materiali inseriti in cordiera, con l’obiettivo di creare un transito straniante tra i suoni della camera oscura e quelli dello strumento in scena».
Il 6 dicembre si prosegue con una lezione-concerto del chitarrista classico e musicologo Ettore Scandolera, che proporrà e illustrerà uno spaccato illuminante del repertorio chitarristico dal Seicento alla prima metà del Novecento (brani di Bach, Coste, Regondi, Sanz, Tárrega, Villa-Lobos).
La rassegna si conclude il 7 dicembre con lo spettacolo Work in progress. Piccolo cantiere filosofico, per due voci recitanti, coro e danzatrice, scritto e diretto da Rosario Diana, con Michelangelo Dalisi e Cecilia Lupoli (voci recitanti), Martina Nappi (danzatrice) e Peppe Carosella, Rosaria Ceci, Michele Iermano, Francesca Laino e Silvana Vajo (coro). «Questo mio nuovo lavoro – spiega Rosario Diana, che ha in corso di pubblicazione (fra le altre cose) un libro in inglese per l’editore Brepols in cui raccoglie suoi testi teatrali e saggi filosofici – è una sorta di oratorio recitante da camera articolato in dodici quadri, preceduti da un introitus e chiusi da un exitus. In ogni quadro – compendiato in una parola-chiave – viene trasposta scenicamente (per grandi linee) una questione filosofica fondamentale, affrontata in compagnia di un grande filosofo e affidata all’interazione fra le voci degli attori, quelle del coro e la performance della danzatrice. Titolo e sottotitolo dello spettacolo alludono a un processo creativo aperto, che magari potrà continuare con un secondo Work in progress e con altri problemi filosofici con cui misurarsi. L’obiettivo non è quello di divulgare (operazione che troppo spesso ha a che fare con una semplificazione banalizzante), ma quello di sperimentare una trasposizione interformale (così mi piace chiamarla) dal testo filosofico alla parola viva. Parola che sulla scena – e dunque per il pubblico – si connota e si arricchisce di significato grazie alle scelte attoriali e registiche, al timbro vocale dei performer, alla coreografia, alle sfumature di luce, alla musica, ecc. La speranza è che lo spettatore se ne torni a casa con qualche domanda e qualche dubbio sulla nostra vita e sulle proprie idee…».

Il programma completo della rassegna lo trovi qui