Michael Wollny’s [Em]: Wasted & Wanted

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Pluricensito da parecchia critica ed artista di punta dell’Act Records, il pianista tedesco Michael Wollny è considerato oggi da alcuni come la più grande personalità della Germania jazzistica dai tempi di Albert Mangelsdorf (vedi l’Hamburger Abendblatt), e musicisti importanti come Joachin Kuhn o Heinz Sauer si sono impegnati a suonare e registrare con lui.

Pianista emerso tra i migliaia di emuli di Keith Jarrett, Wollny mette assieme molte delle caratteristiche del pianista americano ma certamente non ne ha la stessa visione e traiettoria: a dir il vero, Wollny sta gradualmente costruendo la sua strada artistica: i lavori con Sauer, impostati verso la ricerca di un punto di equilibrio tra jazz e europeismo classico, non davano particolari segnali di innovazione, così come quelli con Kuhn (suo maestro) non permettevano di distinguere appieno le caratteristiche pianistiche del Wollny progettuale. Sarà l’esperienza degli Em e i suoi lavori solisti che ne evidenzieranno le prospettive.
Wollny (classe 1978) ha pubblicato recentemente il quinto lavoro con il suo trio [Em], composto dalla bassista Eva Kruse e il batterista Eric Schaefer, un trio che ha riscosso notevoli consensi per il suono variabile che mescolava mainstream jazz con base ritmica “dinamica” nell’ottica dei gettonati e moderni trii degli ultimi anni (es. Mehldau o Svensson, nella parte musicale più obliqua); “Gorilla biscuits” in particolare costituiva il loro biglietto da visita, un tentativo più spinto di addentrarsi nei territori del rock o di alcune derivazioni della dance music, in una compenetrazione che molti musicisti hanno tentato negli ultimi anni. L’Observer Music scriverà su di lui “….The pianist and his Berlin-based band nodded to hip hop and drum’n’bass while fizzing with the energy of experimental rock: this is the future sound of jazz.…..”. Wasted and Wanted” prosegue questo lavoro di mescolamento, dove le qualità pianistiche devono essere messe a disposizione per il raggiungimento di un risultato d’assieme. E’ il suo modo di concepire la contemporaneità tra slanci misurati di pianismo obliquo del novecento e ritmica moderna.
Una vera e propria parentesi nella sua discografia, Wollny l’ha avuta quando ha deciso di esplorare le relazioni del mistero tra pianoforte e strumenti equivalenti (clavicembalo, celeste) in “Wunderkammer”, lavoro in duo effettuato con l’ausilio della clavicembalista Tamar Halperin, un lavoro “sonico” giocato su splendide sottigliezze dei toni alti degli strumenti.
 
Discografia consigliata:

-[Em] II, Act 2006
-[Em III], Act 2008
-Piano Works VII, Hexentanz, Act 2007
-Wunderkammer, Act 2009

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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.