Philippe Manoury

0
383
Le dichiarazioni del compositore francese Philippe Manoury (1952) hanno sovente riguardato la crisi della musica contemporanea, l’organizzazione spesso infelice della gestione amministrativa e gli interventi sulle modalità di fruizione. Fornite con scritti mirati, le affermazioni di Manoury sono altamente condivisibili: approvo ogni virgola di quello che ha detto su rapporti tra politica ed arte, sull’importanza della creazione di istituzioni musicali specifiche per la

in alternativa
Articolo precedenteEmerson, Lake & Palmer: la colomba, il boogie-woogie e l’orgoglio
Articolo successivoViaggi ed indagini nei reparti “bassi”
Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.