Risonanze emotive: Nina Baietta

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Nina Baietta nell'interpretazione di s(U), foto Eva Ceschin, gentile concessione

E’ fresca la mia recensione sulla prima pubblicazione discografica della cantante Nina Baietta (puoi leggere la recensione qui). Baietta è giovanissima (classe 1997) e se è vero il detto che ‘dall’alba si vede il buongiorno’ allora io stimo un gran percorso artistico per lei. Con una voce sottile e suadente ed una mente proiettata verso nuove forme di canto, Baietta sta raccogliendo i frutti dello studio e di un’esperienza variegata costituitasi intorno alla vocalità; c’è dentro l’insegnamento del conservatorio ma anche le collaborazioni con Tisha Mukarji e Giovanni Mancuso che l’hanno vista crescere non solo come cantante ma anche come performer o innesco di gestualità sonora (in I campi magnetici di Mancuso, Nina produce suoni sfregando l’archetto di un violino sui raggi di una bici).

L’orientamento di Baietta è verso la libera improvvisazione, quella però spogliata

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Music writer, independent researcher and founder of the magazine 'Percorsi Musicali'. He wrote hundreads of essays and reviews of cds and books (over 2000 articles) and his work is widely appreciated in Italy and abroad via quotations, texts' translations, biographies, liner notes for prestigious composers, musicians and labels. He provides a modern conception of musical listening, which meditates on history, on the aesthetic seductions of sounds, on interdisciplinary relationships with other arts and cognitive sciences. He is also a graduate in Economics.