Si dice che uno dei grandi problemi della musica classica contemporanea è quella di far fatica nel fornire nuovi ‘manifesti’ d’intenti, raggruppamenti di compositori che concentrano la loro creatività e ne espongono il lato innovativo come avvenuto nel passato. E’ un problema dibattuto quello dell’innovazione musicale che qui non prendiamo in esame. La domanda che ci facciamo è: esistono aree della composizione che si muovono con regole comuni, alimentate da un ‘manifesto’ d’intenzioni che influisce su metodi ed atteggiamenti musicali? La risposta affermativa arriva dal compositore Jacopo Baboni Schilingi che sul travaglio della musica attuale e la possibilità di ritornare ad esposizioni programmatiche ha fatto tante riflessioni, confluite in un libro che vi ho presentato su queste pagine assieme ad una lunga intervista (1). A proposito della sua