Non è vero che la musica cosiddetta contemporanea è in crisi di qualità. Lo dimostrerebbe subito, ad esempio, questa nuova monografia Kairos del compositore cileno Manuel Contreras Vázquez (1977). Residente in Italia, Contreras Vázquez ha un interessantissimo approccio cartografico alla composizione che sembra accostarlo ad un architetto ma con una speciale visuale sociale: la partitura è la risultante di un processo che prende preventivamente in considerazione schizzi cognitivi, disegni tecnici misurati e calibrati su uno spazio, fotografie, mappe, manoscritti, disegni artistici che ritraggono i soggetti dei temi trattati nella musica. Agli interpreti della musica di Contreras Vázquez viene perciò richiesto un differente approccio, non virtuoso nel senso storicamente promulgato nella musica classica, ma virtuoso di intuito, di estrema sensibilità alle tecniche estensive e alla loro correlazione esperienziale, poiché si tratta di affrontare in concreto un’idea espansa dello spazio notazionale (1).
La monografia Kairos si intitola Tarió, che in italiano significo ‘sentiero’ ed è proprio un sentiero di