Il teatro musicale contemporaneo si è sviluppato su un sentiero alternativo dell’opera classica, nei fatti ripudiando molti aspetti e strutture di rappresentazione di essa. Nonostante decenni di critica, di tentativi della composizione di espandere le forme originarie, il teatro musicale resta sempre contenuto in una nicchia d’interesse e cede sempre più il passo in termini quantitativi all’interesse operistico, sostenuto dalla più facile comprensione del pubblico e degli operatori del settore. Eppure, il teatro musicale contemporaneo ha mostrato di essere in grado di riservare sorprese dal punto di vista della ricerca musicale e interdisciplinare, di sperimentare con gusto e dovizia di particolari su temi ugualmente importanti e scottanti per l’umanità, modificando anche la prospettiva politica che nei primi anni di vita girava prepotentemente nelle rappresentazioni: dalle opere progressiste di Kagel, Nono o Bussotti siamo arrivati a quelle di Ablinger, Steen-Andersen o Schubert, con un messaggio politico che sembra assente o ridimensionato. In realtà quel messaggio è ‘indiretto’ ed entra