Tra gli approcci musicali più popolari e disordinati c’è quello derivante dall’utilizzo dell’elettronica. Qui il ‘disordine’ però non va inteso tanto come confusione o irregolarità della sua fruizione, quanto come mancanza di omogeneità dei mezzi e del pensiero soggiacente, in un’area vastissima dell’universo musicale che produce eguale ampiezza di significati differenziati. Mi verrebbe da dire che l’elettronica è quasi un campo ‘malleabile’ nel quale compositori e musicisti operano per trovare le loro motivazioni artistiche.
Da parecchi anni Sergio Armaroli ha coltivato strade parallele a quella del jazz e della libera improvvisazione, versando interesse alle intersezioni con le altre arti, sposando concettualità ed elaborazioni dell’opera musicale e interpretando il campo dell’elettronica secondo una speculazione personale logica e filosofica. Su queste pagine ho recensito moltissimo di questa parte vibrante del suo percorso artistico, area certamente non secondaria della musica per cui