Poche note sull'improvvisazione italiana

Rubrica mensile condotta da aprile 2014 a giugno 2019 sull’improvvisazione in Italia, con o senza idioma jazz. Le selezioni musicali (CD pubblicati in contemporanea tempistica degli articoli) sono state curate rispettando un piano di argomentazioni di natura estetica, con lo scopo di creare spunti validi per delineare in prima approssimazione plurime aree di approfondimento dei contenuti trattati, oltre che a fornire una sintesi dell’universo musicale italiano.

Poche note sull’improvvisazione italiana: evidenziare il “cambiamento”

Il tema del cambiamento posto in termini generici non ci dice assolutamente nulla; è un concetto che va specificato in funzione della tipologia richiesta: cambiamento in musica vuol dire mantenere una linea di condotta...

Poche note sull’improvvisazione italiana: 3×3, improvvisazioni in trio (terza parte)

Il mondo è costellato di tanta bella arte. Uno splendido dipinto di Luisa Rivera è la destinazione della copertina di Undergrowth, un cd/digitale del trio composto da Walter Forestiere (percussioni ed oggetti sonici), Francesco...

Poche note sull’improvvisazione italiana: sentire doppio

Globokar affermava che l'improvvisazione fosse il frutto di una imprevedibilità basata sull'intuizione, sull'emotività del momento e sull'inconscio della soluzione: un processo mentale che si trasferisce agli organi deputati all'emissione dei suoni (dicasi strumenti) che...

Poche note sull’improvvisazione italiana: “modalità” alternative del vibrafono

  Le frontiere della ricerca sul vibrafono si stanno coerentemente estendendo a tecniche di improvvisazione che non rispettano i canoni della normalità percussiva e già vi sono, in molte parti del mondo, esempi di composizioni...

Poche note sull’improvvisazione italiana: verità ed insegnamenti dal bacino Mediterraneo

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando il sassofonista Roberto Ottaviano esordì nel 1985 con "Aspects", quattro brani che lo proiettavano nel mondo del jazz come uno dei sopranisti spaventosamente vicino...

Poche note sull’improvvisazione italiana: transiti

Una parte del cartellone del festival di Fano Jazz by the Sea ha avuto un interessante indirizzo sotto la rubrica Exodus Stage: gli echi della migrazione. Invitando artisti musicalmente sensibili all'approccio del tema (Ottaviano,...

Poche note sull’improvvisazione italiana: pietre e versi dal mondo siciliano

Sandro Sciarratta - Pietra Sandro Sciarratta (1956)  è un contrabbassista di Agrigento da sempre impegnato nell'improvisazione libera accanto a personaggi di spicco della creatività italiana: si va Gebbia a Salis, da Maltese a Tramontana e...

Poche note sull’improvvisazione italiana: alla ricerca di panorami per redimere il caos

Quartetto Valerio Daniele/Giorgio Distante/Roberta Mazzotta/Vito De Lorenzi - I teatrini di Escher- Escher viene solitamente accomunato al surrealismo del primo novecento (quello di Dalì o Magritte), sebbene fosse in possesso di qualità artistiche del tutto...

Poche note sull’improvvisazione italiana: circoli di resistenza culturale

"...Il filosofo interdisciplinare è quel tale che ama se vautrer nel più fetido lerciume consumistico. E il peggio è che lo fa con suprema voluttà e ovviamente dall'alto di una cattedra già da lui...

Poche note sull’improvvisazione italiana: pianisti italiani in Nord Europa

Certo, l’andar qua e là peregrinando Ell’è piacevol molto ed util arte; Pur ch’a piè non si vada, ed accattando. Vi s’impara più assai che in su le carte, Non dirò se a stimare...

Notizie

Addio a Peter Eötvös

La morte non ci dà tregua. Un addio a Peter Eötvös, che in un mio articolo del 2015 ho definito compositore dei 'movimenti cosmici'....

Maurizio Pollini